Casa lamarte

filosofia

Terra, passione e vino.

La famiglia Lamarte ha valorizzato, nel corso dell’ultimo secolo, un podere del territorio lucano, a confine con la bassa Irpinia, a circa 700 mt s.l.m., ricadente nel Comune di Muro Lucano.
contrada portone muro lucano

La Storia.

L’origine del podere “Lamarte” risale all’acquisto, da parte di un avo, Sacerdote Vincenzo, con atto del Notaio Filippo Ferrone del 25.1.1874, di un podere, sito in Contrada Portone, che viene ivi descritto come “fondo rustico di cui …. parte a VIGNA”.

Il vigneto o “vigna” esiste dunque già dall‘800 allorquando gli antichi, in alcune zone irpine, caratterizzate da alternanza tra piccole piane e rilievi semi montuosi, da climi tipici delle zone di entroterra, con forti escursioni termiche, usavano impiantare i vigneti nelle zone più ariose e soleggiate, prediligendo taluni vitigni che meglio ivi attecchivano.

Tra questi meritano di essere menzionati l’aglianico (presente per le influenze dei terreni confinanti), il coda di volpe, la malvasia bianca (e quella nera) di Basilicata; la santa Sofia, la giosana e la jusana.
In sostanza si impiantavano quei vitigni che attecchivano bene in quei terreni dai climi freddi così alternando uve a lenta maturazione ad altri le cui uve consentivano, nelle more, di anticipare la fruizione o di attenuare la sapidità delle prime.

Il podere, passato, iure ereditatis, dal Sacerdote Vincenzo al medico Vincenzo, poi al nipote dott. Vincenzo ed oggi agli eredi di quest’ultimo (Michele, Antonio ed Ermanno), è stato coltivato a conduzione e per i fabbisogni familiari, avvalendosi dei rapporti tipici agrari della mezzadria e della coltivazione a giornate, con piccole produzioni di quei prodotti tipici della zona nei quali venivano maggiormente esaltate le qualità del terreno.

Gli antichi proprietari, appassionati di tecniche di coltivazione, non hanno mai trascurato di apportare, nel corso dell’ultimo secolo, migliorie al podere che, prima grazie alla Nobildonna Elena Pistolese e poi alla mamma Sig.ra Carmela, oggi si presenta in tutto il suo splendore con numerosi muri a secco in pietra viva bianchissima, che delineano le diverse colture.

La coltivazione della vigna è stata sempre privilegiata ed attualmente è oggetto di un processo di aggiornamento per ampliarne, con il supporto e la preziosa collaborazione di esperti del settore, le potenzialità in un processo avviato che, nel breve volgere, porterà ad esaltare e promuovere gli antichi vitigni autoctoni anche mediante un ulteriore impianto in terreni limitrofi.

l'antico portone