Il Vino, a Sud.
#Vitignoitalia torna. Il 20-21-22 maggio il Castel dell’Ovo diventerà la location esclusiva della XIV edizione della più importante kermesse enologica del Sud.
La verità è che di Castel dell’Ovo potremmo stare qui a parlarne all’infinito, rischiando comunque di non dire tutto. Ed è facile capire il perché, una volta entrati: il castello più antico di Napoli, che affaccia sul golfo, conserva e dona il fascino di tutta la storia che ha accolto; varcare il suo ingresso, significa sentire su di sé l’aura magica dell’intera città, la sua atmosfera di continuo accadimento, il respiro degli eventi e dei personaggi, quelli veri e quelli immaginati, che l’hanno forgiata, rendendola ciò che è. A proposito, eccone alcuni:
Per metà pesce e per l’altra metà umano. La leggenda narra che Cola Pesce si immergesse nelle vicinanze di Castel dell’Ovo per volere del Re di Napoli, desideroso di conoscere i misteri nascosti negli abissi. Cola Pesce eseguì diverse volte l’ordine del suo monarca, per poi, pare, scomparire del tutto.
Moltissimi gli ospiti accolti a Castel dell’Ovo nei secoli. Qualcuno anche loro malgrado. Qui furono incarcerati, ad esempio, Tommaso Campanella e Romolo Augusto. Mentre Lucullo e Francesco Petrarca hanno potuto vivere queste mura con molta più gioia.
Il Castello, in passato, è stata sede delle più disparate attività. Qui Carlo di Borbone decise di insediare una fabbrica di specchi e cristalli, mentre durante il secondo conflitto mondiale il Castello divenne avamposto della contraerea, oltre che alloggio delle truppe dirette in Libia.